mercoledì 16 dicembre 2009

Del Bidente

Riporto la copia del testo e il frontespizio del libro da cui è tratto (Lapo De Ricci, Del Bidente, in: Lambruschini, Ricci, Ridolfi, Giornale Agrario Toscano, Vol. VI, Firenze, Gabinetto G.P. Vieusseux, 1832. Pagg. 98-101). Riporto anche l'indice per apprezzare meglio gli argomenti degli articoli contenuti per chi volesse approfondire qualche aspetto.

Su Google-Libri si possono trovare libri antichi, in edizione integrale da scaricare, sui più vari argomenti: queste pagine provengono dal testo descritto sopra e scaricato).
Modellini di attrezzi agricoli di bronzo di origine etrusca (aratro, giogo, falce, zappa, bidente) da Talamone. II secolo a.C. Da Rasenna. Storia e civiltà degli Etruschi, Milano 1986, figg.65-69.

giovedì 16 ottobre 2008

Incudine e Martello per battere la falce


Usati ancora oggi,questi attrezzi servono ad affilare la falce fienaia,si pianta l'incudine in terra,si appoggia poi la falce sul piano dell'incudine e con il martello si batte lungo il filo del taglio assottigliando il metallo fino allo spessore di un foglio di carta,si perfeziona poi l'affilatura con la cote o pietra da falce ,che mostreremo in altre immagini.

lunedì 6 ottobre 2008

Forbici per tosare


Usate per tosare le pecore dalla lana,i tosatori piu esperti,riuscivano in una giornata a tosare decine di pecore,oggi esistono tosatrici elettriche molto piu veloci,ma ci sono altresì molte pecore di meno di un tempo.

mercoledì 1 ottobre 2008

Marchiatore a fuoco


Attrezzo che si usava per marchiare a fuoco con le iniziali del capofamiglia,tutte le cose di legno,tipo attrezzi agricoli,botti,bigonze,tinozze,mastelli ecc. per evitare che andassero perse o confuse con quelle di altri proprietari,probabilmente veniva usato per marchiare anche animali tipo vacche,asini,cavalli,si scaldava sul fuoco la testa del marchiatore fino a farla diventare rovente,poi si prendeva per il manico e si appoggiava sull'oggetto da marchiare,sull'oggetto rimanevano così impresse le iniziali in bassorilievo,difficilmente eliminabili

domenica 21 settembre 2008

Attrezzi ancora in uso

... ma in disuso perchè il padrone non ce la fa quasi più !
Un trattore da montagna;
una seminatrice da trattore;
un "voltarecchie" destro fisso, da vacche;
un "voltarecchie" destro fisso, modificato;
una motofalciatrice;
un ranchinatore (attrezzo per ammucchiare il fieno lungo una fila);
un aratro da trattore (nel suo box a Miesola).

Come ti creo una scritta a mano

Mò te lo spiego. Non ho fatto scuole di grafica e, quindi, sono andato a naso.
Una volta fissate le dimensioni dell'insegna (nel nostro caso cm 85x10), si delimita lo spazio che si vuole occupare (cm 77x6) poi si esegue la scritta su un foglio.
Alle lettere grandi si attribuisce la larghezza incognita "a", a quelle piccole 2/3a, a quelle grandi 3/2a (tipo la m), mentre alla punteggiatura 1/2a.
Poi si distinguono i 4 tipi di caratteri e si scrive l'equazione di 1° grado con "a" incognita e ponendo il termine noto pari alla larghezza disponibile (nel nostro caso cm 77).
Si riduce e si risolve (nel nostro caso veniva a=2,655... ), quindi, si arrotonda al millimetro (a=2,6 cm).
Si rifanno i conti sommando gli spazi di tutti i caratteri, e la differenza rispetto alla larghezza disponibile la si attribuisce da qualche parte della scritta (nel nostro caso 0,9 cm dopo http:// e prima di piaggias...).
Poi bisogna fare una prova in scala al vero se l'altezza fissata all'inizio è compatibile con la larghezza desunta dai calcoli, tenendo conto delle sporgenze dei caratteri verso l'alto come nella "b" o verso il basso come nella "p" (nel nostro caso, cm 1,5+3,0+1,5).
Quindi si traccia sulla tavola con il truschino graduato , o con il truschino semplice (nel nostro caso abbiamo usato un listello di legno dritto e una punta di chiodo).
Si passa quindi alla pitturazione, avendo riguardo a lasciare lo spazio tra i caratteri.
In ultimo si puliscono i pennelli e si beve un bicchiere di vino. Il tutto in quattro ore di un piacevole pomeriggio di fine estate.